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Fava di Lesso
è il mio primo fumetto. Pubblicato sul "Vernacoliere"
dal 1993 al 1998, narra le peripezie di un pellerossa sguaiato
e caciarone, perennemente in bilico fra la critica al sistema
e la stronzaggine pura.
Intorno a lui il resto della tribù, una compagine di
figure variamente assortite che vede spiccare la moglie Vento
che Sibila, il figlio Due Cani che Trombano, il cavallo Cocciolone,
il gran Capo Dieci Grinze e la procace nipote Fessura Centrìpeta,
l'informatico Salva col Nome, gli amici Cresciuto a Pandori,
Orso al Cubo e molti altri ancora. Questa
la presentazione dell'albo "La morte fa male alla salute":
Da sempre i Grandi Eroi ci illustrano il
viatico per una vita retta e irreprensibile. I grandi eroi
popolano i nostri sogni e fungono da modelli di condotta,
ci accompagnano nel percorso della formazione e ci insegnano
a perseguire i Valori con la V maiuscola: coraggio, altruismo,
abnegazione, ricerca del bene comune, difesa dei più
deboli.
Per questo i Grandi Eroi non possono morire mai.
Da oggi, nemmeno i Vigliacchi.
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